a écrit :Berlusconi ayant donné l'autorisation aux Etats-Unis de faire transiter par le territoire italien tout le matériel militaire qu'ils veulent pour la guerre en Irak (autorisation donnée aussi par Schröder pour le territoire allemand, soit dit en passant), les antiguerre italiens sont passés à l'action. Hier, désobéissants, catholiques et divers antiguerre ont contraint des trains transportant du matériel militaire à errer pendant des heures. Un exemple : Parti d'une caserne US près de Vicenza (il y un bon paquet de camps militaires étasuniens en Italie), un convoi destiné à la 173e brigade aéroportée a été bloqué par 200 désobéissants qui ont allumé des feux sur les rails et déployé une banderole : "Stop the global war", dans la province de Padoue. Grâce à internet et aux téléphones mobiles, le convoi a été suivi et bloqués par les Cobas, les gens du social forum et autres désobéissantsŠ D'autres trains étaient bloqués dans le cours de la journée, une manifestation avait lieu à Pise et d'après RAi 2, des affrontements avaient lieu à La Madelana, près de la base US. Les cheminots de la CGIL toscane ont annoncé leur intention de de pas conduire les transports d'armes.
a écrit :a vérifier : site hacktiviste là !
a écrit :je n'arrive pas a trouver leur compte rendu de la manif : tu peut me donner l'url ?
(Fan_Bizet @ dimanche 23 février 2003 à 10:20 a écrit :a écrit :je n'arrive pas a trouver leur compte rendu de la manif : tu peut me donner l'url ?
compte rendu manif Paris
Voilà, voilà...
a écrit :Je ne sais pas comment s'est passé le début de la manif (je ne l'ai rejointe que vers saint mich) mais peut etre aussi que lo s'est formé a la fin de la manif, parce que tel que l'a expliqué le correspondant de HNS il n'a pas suivi TOUTE la manif
a écrit :mais on cite "l"extreme gauche" (dont fait parti lo)
a écrit :Personnelement ceux qui m'ont surpris, c'est attac, que j'ai trouvé particulierement nombreux (largement plus que lo par exemple)
a écrit :Domenica 23 Febbraio 2003, 13:03
Disobbedienti in fermento per la caccia ai treni delle armi
MILANO (Reuters) - Non è previsto per oggi l'arrivo di altri treni carichi di armi Usa alla stazione di Pisa, anche se continua la mobilitazione dei disobbedienti e di altri movimenti per fermare i prossimi convogli pieni di materiale bellico americano che in questi giorni stanno viaggiando dal nord-est fino alla base militare Usa di Camp Darby, tra Pisa e Livorno.
Sia ieri che venerdì due mezzi carichi di armi, partiti da Vicenza, sono stati "inseguiti" da centinaia di persone in mezza Italia e bloccati alla stazione di Pisa San Rossore, per poi arrivare comunque a destinazione al campo Usa.
Secondo quanto riferisce la questura pisana, per oggi non è previsto nessun convoglio in arrivo, anche a causa dello scioperi dei ferrovieri aderenti all'Orsa, che si concluderà alle 21 di stasera.
Ma i dimostranti non abbassano la guardia: fonti dei Cobas hanno infatti detto a Reuters di restare in allerta perché --anche se non ci sono al momento in viaggio treni con armamenti a bordo -- le ferrovie potrebbero approfittare proprio dello sciopero per spostare la maggior parte dei convogli che ancora devono raggiungere Camp Darby e che, secondo quanto riferito dalla Filt Cgil, sono in tutto 26.
I Disobbedienti confermano che oggi sarà una giornata di riflessione e di organizzazione per il blocco dei prossimi treni. "Ci stiamo riorganizzando per costruire meglio le azioni di blocco per la settimana prossima", ha detto a Reuters per telefono Luca Casarini, leader del movimento.
TENTEREMO DI BLOCCARE TUTTI I CONVOGLI
"L'idea è di tentare di bloccare tutti i convogli. Pensiamo che questo movimento di armi sulle linee ferroviare italiane sia una vergogna. Il problema è che queste armi da Pisa andranno al porto. Anche in quel caso interverremo. Abbiamo fatto degli appelli, vedremo cosa succederà la settimana prossima", ha aggiunto Casarini, facendo riferimento al fatto che Il materiale contenuto sui convogli dovrà essere imbarcato su navi per essere trasportato in Turchia.
Ieri, centinaia di persone hanno presidiato diverse stazioni del nord Italia da cui era previsto il passaggio di uno dei treni.
"La disobbedienza si allarga per dire no alla guerra", aveva detto ieri a Reuters Casarini, specificando che ai tentativi di blocco partecipa gente di vari movimenti, da Rifondazione comunista, ai Verdi, al Social Forum.
Ad avvisare della partenza dei 26 treni con materiale bellico è stato venerdì il sindacato Filt-Cgil, sostenendo inoltre che i lavoratori non vogliono occuparsi del movimento dei convogli, sia perché dicono di "non voler trasportare strumenti di morte" sia perché ritengono pericoloso spostare questo tipo di materiale sulle stesse linee e agli stessi orari dei treni passeggeri.
Anche i portuali di Livorno, che potrebbero essere chiamati ad imbarcare le armi sulle navi, hanno fatto sapere che si opporranno ad un eventuale incarico.
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